La zona grigia – Gianni Riotta

“Quando rileggiamo, nel 2015 le memorie 1945 di padri e nonni, vediamo amaro il ricordo «di chi restava a guardare», davanti ai treni piombati verso i lager, ai rastrellamenti, ai comizi dei dittatori, alla raccolta delle vittime. Indignarsi è facile per noi nel tinello del XXI secolo, opporsi a mani nude alla violenza richiede coraggio fuori dal comune. I libri che diamo in lettura agli scolari deprecano gli ignavi di allora: e noi? L’Europa decida quel che vuole, per calcolo elettorale, convenienza del momento, paura di agire, egoismi. Ma tutti saremo giudicati con la stessa severità con cui Primo Levi inchiodava «la zona grigia» dei lager tra vittime e oppressori. Il prossimo Titanic che scomparirà nelle acque delle vacanze, mentre ci commuoviamo cambiando canale senza far poi nulla, ci renderà «zona grigia». Non aspettiamoci dunque pietà da chi ci giudicherà.”

Io mi sento zona grigia. E non da ora.

L’articolo intero qui.

Questa voce è stata pubblicata in thoughts. Contrassegna il permalink.

2 risposte a La zona grigia – Gianni Riotta

  1. chiara_trend ha detto:

    Già.
    I libri aiutano spesso. Su questo te,a mi ha ridestata “Non dirmi che hai paura” di Giuseppe Catozzella. Semplice, comprensibile anche ai coetanei della protagonista, che troppo spesso inneggiano a “misure forti”.

Lascia un commento